A Santaracangelo di Romagna presso lo spazio Hegel, in via Costantino Ruggeri 5 il 4 marzo, un vernissage per sognare la flânerie vissuta nella ville lumière più poetica; d’incanto, camminando per le strade, lo sguardo si libera all’orizzonte, nella soglia tra il sonno e la veglia.
Flâneries – dall’infanzia alla vita adulta dove le flâneries saranno osservate al plurale con creazioni di due artisti parigini: Bertrand Sallé e Victor Hussenot. Il primo, attraverso il collage e il foto-collage, mezzi duttili e versatili, realizza mondi sognanti e sognati, in cui ricordi d’infanzia si rincorrono sul filo della memoria, come ricami di pensiero.
Il secondo, attraverso il disegno, dove le forme sono paesaggi di linee che prendono forme reali, interroga su testi poetici con grazia e filosofia il senso delle nostre essenze urbane.
La figura del flâneur è resa nota in letteratura già da C. Baudelaire in “Il pittore della vita moderna”, poi, tra gli altri, da Walter Benjamin ne “I passages di Parigi”.
Per Walter Benjamin il flâneur è simile ad un regista che gira con la sua macchina da presa come fosse un terzo occhio che inquadra e riprende le immagini dinamiche della vita moderna: i margini, la periferia, le zone inesplorate, i dintorni della città, le strade e le piazze deserte di notte, i boulevard affollati, i passaggi fantasmagorici, i mercati coperti, i grandi magazzini, l’apparato spaziale, cioè, della metropoli consumistica.
Per l’occasione l’Associazione NidieNodi vede la sua prima presentazione al pubblico. L’equipe clinica di NidieNodi, desidera partecipare come causa ad esperienze inedite, inaugurali, che provocano sorpresa, interrogazione e domanda.
NidieNodi ha ideato e curato questo evento insieme alla Galerie Espèces d’Espaces ed a Hegel laboratorio di idee, per tessere un “nido-incontro” pubblico, trattato con quel particolare tipo di vernice trasparente – vernissage – con la quale metaforicamente si pone, per non essere di intralcio a quel guiz-zo nascosto di flânerie, impossibilitato in ciascuna esistenza.
Debito dovuto agli artisti, che con le loro creazioni, continuano ad insegnarci i sintomi che i nostri anni producono. I due artisti illustratori vengono da Parigi per tessere una rete preziosa di andirivieni, sempre un po’ in esilio, sempre un po’ flâneur.
Annalisa Teodorani, poetessa particolarmente amata: tesserà per l’occasione i suoi versi con “lalingua”, per usare il neologismo creato da Lacan fondendo articolo e nome. Questo nuovo concetto sta ad indicare che ciascuno è marcato, timbrato dalla lingua materna, che ci precede.
Infine, ma non da ultimo, vi sarà l’intervento delle raffinate note create ad hoc dal musicista Nicola Matteini, socio fondatore di NidieNodi.
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